L'incubo di ogni supergenitore - In "I Fantastici Quattro: Primi Passi" appare un rapitore cosmico

Quando Jack Kirby e Stan Lee pubblicarono il primo capitolo dei "Fantastici Quattro" con la Marvel nel 1961, diedero il via a una nuova era nei fumetti. Fino ad allora, i superumani alieni della DC Comics, come Superman, avevano dominato il mercato. I personaggi Marvel, invece, erano concepiti come persone reali che acquisivano poteri soprannaturali più o meno per caso.
Non è un caso che la Marvel stia tornando alle sue origini proprio ora con il remake de "I Fantastici Quattro". Al botteghino si sta diffondendo un'inequivocabile stanchezza per i supereroi, e il regista Matt Shakman ("WandaVision", "Il Trono di Spade") ora vuole contrastarla umanizzando l'eroico.
E così i suoi "Fantastici Quattro" iniziano con un momento di felicità privata. Sue Storm (Vanessa Kirby) consegna al marito Reed Richards (Pedro Pascal) un test di gravidanza positivo. La questione di come conciliare famiglia e responsabilità professionali come futuri genitori diventa ancora più pressante per la coppia di supereroi. Dopotutto, il cattivo Galactus minaccia di divorare la Terra con la sua macchina divora-pianeti.
Incinta, Sue e i suoi compagni si avventurano nello spazio per negoziare con il potente criminale. Il criminale è disposto a risparmiare la Terra se la coppia gli consegna il figlio. Shakman carica il suo adattamento a fumetti con la potenza esplosiva di una tragedia greca e conduce il quartetto di supereroi nel cuore di un dilemma morale. Nel frattempo, sulla Terra, i manifestanti si radunano davanti al loro quartier generale, chiedendo il sacrificio del bambino per il bene comune del pianeta.
Con il suo reboot, Shakman ancora pienamente l'estetica dei fumetti originali al loro decennio originale. Scenografie, arredi, tecnologia e costumi risplendono di un design retro-futuristico anni '60. Una vera gioia per gli occhi, e non solo per i nostalgici. Shakman si sforza chiaramente di infondere alla storia una profondità emotiva, giustapponendo sentimenti di responsabilità genitoriale ed eroica.
Allo stesso tempo, tuttavia, il film cerca di soddisfare le esigenze del genere, con scene di battaglia sconfinate. Anche se i singoli ingredienti di base sono validi, non riescono a fondersi in un insieme narrativo ed emotivo sullo schermo. L'onnipresente colonna sonora, che persino sovrasta i dialoghi con la musica, non è d'aiuto.
Mentre Vanessa Kirby, almeno occasionalmente, ritrae in modo convincente i conflitti emotivi della figura materna, il beniamino del pubblico Pedro Pascal ("The Last of Us") rimane sorprendentemente pallido nel ruolo di uno scienziato diviso tra razionalità e sentimenti paterni.
Nonostante i suoi sforzi, la Marvel non riesce ancora a dimostrare con "I Fantastici Quattro" che è possibile raccontare una storia toccante e intima entro i limiti commerciali di un film di supereroi.
"I Fantastici Quattro: Primi Passi", regia di Matt Shakman, con Vanessa Kirby, Pedro Pascal, Joseph Quinn, 115 minuti, FSK 12 (uscita al cinema il 24 luglio)
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